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  Alberto Vespaziani
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In memoria di Alberto Vespaziani, "L'animatore di via Margutta dal 1973 al 2018"

Il pittore "marguttiano" Alberto Vespaziani è nato a Roma nel 1927 e si è spento a Roma l'8 marzo 2018. Figlio di un funzionario statale della media borghesia capitolina, trascorre l'infanzia tra la natia via Frattina e la celeberrima Piazza di Spagna, definita da Giorgio De Chirico il "Centro del centro del mondo".

Alla fine degli anni '40 Alberto si diploma Allievo Ufficiale di Coperta presso l'Istituto Nautico della Capitale ed inizia a "navigare" tra l'Accademia di Francia e la vicinissima via del Babbuino.

La passione per la pittura figurativa lo porta poi, a frequentare gli atelier d'arte di via Margutta, nonché gli studi dei pittori, Emanuele Pandolfini, Ugo Stacciali, Leonardo De Magistris, Gianni Testa e Novella Parigini, con i quali intrattiene una cordiale e sincera amicizia.

Nel 1973, a riconoscimento delle su molteplici qualità intellettuali, viene eletto Presidente della famosissima Associazione Culturale dei "Cento pittori via Margutta", carica che tuttora detiene.

Attratto dalla figurazione, il pittore studia i modelli dei paesaggi classici europei tra cui John Constable, e sarà proprio quest'ultimo pittore inglese ad ispirare i suoi dipinti migliori.

Con notevole entusiasmo, Alberto Vespaziani appronta numerosi bozzetti preparatori di genere naturalistico/realistico; rielabora i temi compositivi per giungere ad un'originale composizione, condotte talvolta "en plein air".

Mirabile una sua recente opera del genere naturalistico, ora presente in una Ambasciata araba, in cui l'intero impianto compositivo è percorso da un'atmosfera cromatica stupefacente, capace di rendere, per mezzo della luce, le differenze selettive degli effetti chiaroscurali, ottenuti miscelando i colori in modo che possano specchiarsi l'uno negli altri.

La tecnica usata per la miscelazione e l'apposizione dei colori, unita ad una particolare cura per il disegno, crea un originalissimo giuoco prospettico, il tutto appare inserito in un'atmosfera esteticamente idealizzata che consente allo spettatore di "entrare" nel quadro per fruire della natura nella sua interezza.

La pennellata, invece, pur essendo di alto contenuto espressivo, è quasi impercettibile in quanto non lascia traccia del gesto dello strumento e ciò a sottolineare la morbidezza della mano.

Altri temi raffigurati dal maestro sono i fiori di serra, le nature morte e le marine tirreniche; raramente dipinge la figura umana. La tecnica pittorica però, rimane legata al genere realistico, anche se i colori sono più tonali: appaiono infatti nelle composizioni, i rossi di terra, gli ocra/giallorino e gli azzurri marini.

Predilige dipingere ascoltando la musica sinfonica di Beethoven e Wagner, mentre nei momenti di distensione preferisce il genere Jazz di Luis Armstrong.

Antonio Sorgente

Critico d'Arte
   
   
 

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www.albertovespaziani.it


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