La mostra presenterà al pubblico delle Scuderie del Quirinale la straordinaria stagione dell'arte parmense della prima metà del cinquecento, mostrando come la grande arte del Rinascimento italiano non si limitò esclusivamente al perimetro dei tre principali centri di Firenze, Venezia e Roma.
Questo periodo d'oro si deve in sostanza ai suoi protagonisti indiscussi, Correggio (1489-1534) e Parmigianino (1503-1540).
Del primo - che si recò a Parma all'apice della carriera e vi rimase per il resto della sua vita - saranno presentati non solo una selezione di capolavori che mostrano la carica emotiva e la gamma di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un'enorme influenza sugli artisti successivi.
Del secondo, il Parmigianino, la cui carriera lo vide attivo a Roma e a Bologna, saranno esposte non solo le opere di soggetto religioso e mitologico, ma l'accento sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel ritratto.
Inoltre un'accurata selezione metterà in evidenza l'approccio radicalmente diverso dei due maestri alla pratica del disegno: quella sostanzialmente funzionale di Correggio sarà accostata alla produzione incomparabilmente più ricca e varia di Parmigianino, mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare.
Oltre ai due grandi maestri, che naturalmente saranno i protagonisti del percorso espositivo, presenteremo anche dipinti e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e Parmigianino fu proprio l'emergere di una cerchia di allievi e discepoli.
In questa sezione saranno presentate anche numerose opere poco note: alcune praticamente inaccessibili perché conservate in collezioni private, altre inedite.
La mostra sarà curata dal professor David Ekserdjian, che ha dedicato gli ultimi trentacinque anni allo studio della Scuola di Parma producendo numerose pubblicazioni di pregio, tra cui le monografie su Correggio (1997) e Parmigianino (2006), ampiamente riconosciute come importanti contributi allo studio dell'arte italiana del cinquecento.
Fonte:
www.romeguide.it
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