Balthus in mostra alle Scuderie del Quirinale dal 15 ottobre 2015 al 24 gennaio 2016.
Scuderie del Quirinale / Villa Medici
A cura di Cecile Debray, curatrice del Musée National d’Art Moderne/Centre Pompidou
Con la consulenza scientifica di Jean Clair, Matteo Lafranconi per Roma ed Evelyn Benesh per Vienna
Le Scuderie del Quirinale di Roma, il Kunstforum di Vienna e l’Académie de France / Villa Medici presentano la prima grande retrospettiva dell’opera di Balthus organizzata in Italia dopo quella organizzata circa quindici anni fa.
La mostra comprenderà, accanto a una selezione di disegni e fotografie, oltre ottanta dipinti provenienti da importanti musei e collezioni private.
L’esposizione si soffermerà sui vari aspetti della carriera di Balthus per gettare una luce inedita sull’opera singolare di questo protagonista del Novecento.
I legami tra Balthus e l’Italia sono molteplici e costanti. Affascinato in gioventù dai maestri del Rinascimento toscano, in particolare da Piero della Francesca e Mantegna, Balthus concepiva i suoi quadri di figure e paesaggi attingendo a una riflessività e una chiarezza logica ereditate dall’Italia magnificata dal poeta Rilke o dallo storico dell’arte Meier-Graefe.
L’amore di Balthus per l’arte italiana iniziò nel 1961, nel corso del suo lungo soggiorno a Roma come direttore di Villa Medici; in quel periodo studiò a fondo le tecniche del disegno e dell’affresco e sviluppò progetti di restauro del palazzo e dei giardini, guardando con un approccio originale, a volte ambiguo, al rapporto tra il passato e il presente.
La mostra presenterà l’opera di Balthus seguendo un itinerario cronologico scandito da paralleli utili a evidenziare l’influenza di modelli letterari quali Cime tempestose di Emily Brontë o Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll; sottolineare l’importanza di alcune amicizie (Artaud, Derain e Giacometti) o illustrare i procedimenti tipici della sua pittura, il modo peculiare di impiegare i modelli, il disegno, la fotografia e la scenografia dei suoi atelier.
Fonte:
www.romeguide.it
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